ORTICELLO FERROVIARIO

Erano gli anni Sessanta. Di pomeriggio, appena finito di fare i compiti, si scendeva in strada a giocare. Siccome la fantasia non ha limite, insieme a mia cugina, compagna di tutti i giochi, ci eravamo appropriate di un orticello. Via Firenze, lato mare a Bellariva di Rimini, finiva contro la linea ferroviaria (dove ora c'è un sottopassaggio). Scavalcavamo incoscientemente la recinzione di travi di legno per andare a coltivare un pezzetto di terreno nella striscia larga circa due metri, dalla recinzione alle rotaie.

Con poche lire avevamo acquistato, nel vicino negozio, un pugno di semi di radicchio e di piselli. Con le palette avevamo smosso il terreno sabbioso e messo a dimora i semi. Poi andavamo ad annaffiare tutti i giorni. Quando passava il treno, molto vicino, ci tenevamo strette alla recinzione per paura che lo spostamento d'aria ci portasse via. Che grande emozione provavamo nel guardare le piantine nascere e crescere! I piselli poi avevano prodotto anche qualche baccello.

Con le poche foglie giocavamo alla bottega della verdura e alla famiglia dove insieme alle bambole mangiavamo l'insalata vera.

Lucia Casadei Della Chiesa