A CHE PUNTO SIAMO?

Come i soci sapranno, l'attuale Consiglio Direttivo del DLF è in carica dal 5 dicembre 2008; in base allo Statuto il suo mandato doveva essere di soli quattro anni, invece è ancora operativo perché in regime di proroga. Un inusitato slittamento in avanti nel tempo di tale mandato, come mai prima si era verificato. Questa insolita situazione è stata determinata dai soci fondatori del DLF (Sindacati di categoria e Gruppo FS) che hanno difficoltà ad accordarsi sulle modifiche da apportare allo Statuto DLF, modifiche rese necessarie dalla decisione unilaterale presa dal Gruppo FS, nel 2010, di ritirarsi da tutti gli organi di gestione e di controllo, rimanendo nella sola Assemblea Nazionale dei Soci.

Nei mesi scorsi sembrava che il presupposto per trovare un accordo fosse ormai imminente, tanto che la Sede Centrale stava delineando e predisponendo i provvedimenti per indire nuove elezioni. Non è stato così perché fra i soci fondatori di parte sindacale sono emerse nuove divergenze rispetto al ruolo e al peso che i soci frequentatori dovranno avere nei futuri organismi associativi. L'auspicio è che con la ripresa del confronto prevalga la dichiarata volontà reciproca di trovare un accordo definitivo. In tal modo la Sede Centrale DLF potrà poi avviare gli adempimenti per il regolare svolgimento delle elezioni per il rinnovo degli Organi associativi Territoriali e Nazionali.

Questo stallo non impedisce tuttavia ai DLF che, per i più svariati motivi, hanno necessità di procedere al rinnovo dei propri Consigli Direttivi, di attuare una direttiva elettiva semplificata predisposta dalla Sede Centrale. Procedura già attuata per alcuni DLF Territoriali in crisi. In questo quadro il Consiglio Direttivo del DLF di Rimini, composto da nove membri, non ha problemi operativi. In questi anni tutte le riunioni, convocate dal presidente una volta al mese, si sono potute svolgere regolarmente.

Dove invece si registra una vistosa carenza è nella presenza di consiglieri alle attività giornaliere associative. Solo poco più di un terzo dei consiglieri assicura con una certa continuità la propria presenza che poi, da un ventennio a questa parte, è rappresentata dai soliti noti. Del resto, se guardiamo altre realtà, questo seppur precario assetto è da valutare positivamente, considerando (e non è poco!) che mancano stimoli di natura economica. Ovviamente si spera e si tende sempre al meglio.
Chissà se con le attese elezioni per il rinnovo dei Consigli saranno elette persone più volonterose e qualificate, in grado di impegnarsi con una certa continuità per le fortune del DLF?

Giovanni Vannini