IL 1948: ANNO IN CUI SI ACCENTUA LA CRISI SOCIALE

Nel 2002, la Camera del Lavoro, nella ricorrenza del centenario della sua fondazione, diede alle stampe un libro in cui venivano citati gli episodi più salienti della sua storia. Qui vengono riportati alcuni avvenimenti dell'anno 1948. Il 16 gennaio viene organizzato un grande sciopero generale, in cui è prevista la predisposizione di picchetti e blocchi stradali per ostacolare il probabile intervento delle forze dell'ordine; si susseguono le manifestazioni di disoccupati che spesso si radunano sotto la Camera del Lavoro (a Rimini il 2 e 7 febbraio).

A marzo, in seguito a una di queste azioni di protesta, per affidare un lavoro agli inattivi, viene avviata la demolizione del Kursaal, storico locale del lungomare riminese; la vendita del materiale raccolto consente di pagare i lavoratori. Una vicenda quella della demolizione del Kursaal ancora oggi controversa e dibattuta. Qualsiasi ragione ne sia stata la causa (erano tempi di febbre rivoluzionaria e quello era un simbolo della borghesia cittadina) non potrà mai giustificare la perdita di questo edificio storico, che fra l'altro era passato indenne dalla furia devastante degli eventi bellici del secondo conflitto mondiale.

Il 22 maggio le forze dell'ordine perquisiscono le Officine Ferroviarie Grandi Riparazioni di via Tripoli, alla ricerca di armi e materiale bellico. Quelle ricerche risultarono infruttuose. Sappiamo però, come scritto da un nostro socio su queste pagine qualche anno fa, che le armi invece c'erano, occultate nella rete fognaria. Il 14 luglio, appena giungono le prime notizie circa l'attentato a Palmiro Togliatti, la cittadinanza si raduna spontaneamente in piazza Cavour. Tutta l'Italia è attraversata da cortei e proteste e si teme un'insurrezione popolare che non avrà luogo: la risposta delle masse è contenuta, le sinistre rifiutano lo scontro insurrezionale.

A Rimini, la manifestazione del giorno successivo, il 15, guidata dalla Camera del Lavoro, si svolge in un clima molto acceso: lavoratori armati controllano le vie di accesso alla città. L'unico episodio di violenza accertato è l'assalto e l'incendio ai danni della sede dell'Associazione Agricoltori. Gli storici sono stati unanimi nell'affermare che, se Palmiro Togliatti fosse deceduto, la guerra civile sarebbe stata inevitabile.

La Redazione