PATTI CHIARI

I Consigli Direttivi Territoriali dei Dopolavori si apprestano a concludere il mandato loro attribuito dai Soci con le elezioni del 30 novembre/1, 2 dicembre 1999. Al momento, però, si è ancora in attesa sia del nuovo Statuto, sia della data dell'appuntamento elettorale. Comunque, se così sarà, verrà posto termine al regime di proroga, che si prolunga già da ben tre anni, e si potrà procedere al rinnovo dei Consigli. Atto che, se pur tardivo, sarà salutato con favore, perché ripristinerà la piena legittimazione al gruppo Dirigente, infatti le assemblee dei Soci, per ben tre volte, hanno avallato le proroghe di tale organismo ma con una esigua partecipazione.

Questo rinnovo, tappa indubbiamente importante, rimane tuttavia secondario rispetto alla prioritaria soluzione della questione patrimoniale. Si è infatti in trepida attesa di risposte essenziali per il futuro dell'Associazione, sapere cioè: se, a quali condizioni e oneri, il Dopolavoro potrà ancora disporre del patrimonio immobiliare FS attualmente in affidamento. Perché se nulla cambia, di qui a pochi anni, anche volendo snaturare le attuali funzioni sociali, i destini del DLF saranno irrimediabilmente segnati.

Come non domandarsi se persone responsabili potranno assoggettarsi a sottoscrivere un rinnovo del contratto di locazione se, come già stabilito, il canone per gli immobili in affidamento, dall'anno 2009, sarà posto, senza riguardo alcuno, a prezzi di libero mercato? Il gestire in modo efficiente i DLF con l'impegno volontario è cosa tutt'altro che facile, ce lo dimostrano tante, troppe, travagliate vicende che si sono rincorse su e giù per la penisola.

Già prima dell'anno 2003, quando i DLF, posti ancora sotto l'egida delle FS, usufruivano, per le loro attività, di notevoli condizioni di favore (non si pagavano gli affitti, vi era la franchigia di parte delle utenze, oltre altri benefici ed esenzioni), ciò nonostante vi erano stati non pochi casi di Dopolavori sprofondati in crisi economiche. Da annoverare fra questi anche alcuni, di grandi dimensioni, che non è certo il caso di citare. Le cause di questi collassi le più varie, ma in genere, da ricercare in una non troppo oculata gestione, con conseguenti casi anche di chiusure e commissariamenti.

Certo che in seguito, dopo l'anno 2003, con l'avvento per i DLF di quel cambiamento epocale che ha corrisposto al passaggio da una posizione assistita ad una prevalentemente tributaria queste deleterie situazioni si sono moltiplicate e di questo andazzo, con i canoni che anno dopo anno s'impennano, non si può certo sperare di arrestarne la decimazione. In questo quadro irto di difficoltà, per le elezioni del Consiglio Direttivo, non sarà facile arruolare nuove leve di motivati amministratori, disposti ad affrontare sfide così ardue se solo si considera che gli stessi saranno poi chiamati a rispondere direttamente dei bilanci e ripianare di tasca propria eventuali disavanzi.

Su un scenario così fosco è ora però che cali il sipario, in questo senso la speranza è riposta in una svolta di cui siano artefici i soci fondatori, OO.SS. e Società FS, tale da assicurare alle Associazioni DLF di proseguire in quell'opera benemerita di promozione di sport, cultura, gestione del tempo libero e restituire, pertanto, per quanto possibile, quelle minime, eque, condizioni di garanzia sulla disponibilità delle sedi.

Giovanni Vannini

 2 Agosto, anniversario della strage di Bologna. Officina Grandi Riparazioni: Cippo ai caduti. Il DLF ha partecipato con una sua delegazione.