Il gruppo Micologico DLF, sin dai suoi esordi, si è contraddistinto per un'incessante opera didattica rivolta ai cittadini nell'intento, riuscito, di diffondere e approfondire la conoscenza del ramo scientifico a cui si richiama.
Mi piace ricordarlo perché, un quarto di secolo fa, fui fra i soci fondatori di questo sodalizio: primo nel suo tipo del riminese. Lo spunto alla sua costituzione fu conseguente all'incontro casuale del sottoscritto con altri due amici ferrovieri, Carlo Alessandri e Ezio Bissoni, partecipanti come me ad una conferenza di studio sui funghi organizzata, nel marzo dell'anno 1981, dall'associazione Bresadola di Cesena, presso il salone di quella che era allora la sede a mare dell'ex Azienda di Soggiorno.
Ricoprivo, in quei tempi, la carica di cassiere economo nel DLF e avevo sentore del favore che avrebbe potuto incontrare, da parte del Consiglio Direttivo, una qualsiasi istanza tesa ad accrescere il ventaglio delle opportunità per i soci nel settore culturale. Lanciai così, a quegli amici, l'idea di formare un gruppo Micologico avvalendoci del possibile sostegno che avrebbe potuto offrire il Dopolavoro. La proposta incontrò il loro consenso e quindi, di comune accordo, coinvolgemmo nel disegno altri soci che condividevano questo nostro stesso interesse, raccogliemmo senza difficoltà un cospicuo numero di adesioni e avanzammo domanda al DLF. Tutto funzionò secondo copione, il gruppo fu accolto e messo in grado, con un piccolo stanziamento, di rendersi operativo.
Le numerose difficoltà iniziali vennero superate per la carica di entusiasmo che pervadeva noi neofiti. Ricordo in quella fase pionieristica i primi, spartani, corsi che si svolgevano, alla presenza di poche decine di persone, nella sala riunioni del DLF, con il solo ausilio di un episcopio con il quale si proiettavano le immagini dei funghi tratte, di solito, dai libri di Bruno Cetto e come, poi, qualcuno fra noi più esperto e meno intimidito si arrabattasse nella lettura e nel commento.
Di acqua ne è passata sotto i ponti, oggi i corsi hanno ben altra impostazione e valenza e sono affidati alla conduzione di persone qualificate: depositarie di approfondite specifiche conoscenze, che possono avvalersi di mezzi adeguati.
La finalità che fin dall'inizio ci si pose, fu quella di accostare e educare a questa disciplina quanti più cittadini insegnando loro, nel rispetto delle leggi e della natura, come riconoscere i vari generi di funghi, evitandone i pericoli.
Il mio personale impegno però, anche per motivi di incompatibilità con altri incarichi nel DLF, si esaurì ben presto, anche se ho continuato, se pur saltuariamente, a seguire e partecipare ad alcune delle iniziative costantemente promosse dal gruppo, che in tutto questo arco di tempo, ha conseguito lusinghieri risultati. Frutto di una costante azione, favorita da un nucleo dirigente affiatato, dalle notevoli capacità organizzative, sapientemente motivato e diretto, da circa venti anni, dal tenace socio Sergio Morri.
A bilancio tante le iniziative dispiegate: corsi formativi, mostre, seminari, rapporti intessuti con altre analoghe associazioni, incontri conviviali, gite per raccolta funghi, riunioni settimanali per riconoscere i funghi dal vero, ecc. In questo coadiuvati dal supporto di una strumentazione, poco alla volta acquisita, come: un microscopio, audiovisivi, reagenti chimici, una fornita biblioteca.
Il Dopolavoro Ferroviario, in rapporto alle risorse disponibili, ha sempre assicurato a questo gruppo un convinto, essenziale, sostegno economico e ne ha tratto per altro un innegabile ritorno d'immagine. Delle attività dopolavoristiche è un pregevole tassello di quel mosaico che, in questa città, fra le Associazioni del tempo libero, concorre a porre il DLF in una posizione di rilievo.
Giovanni Vannini