RIFLESSIONI DI FINE MANDATO

Il Consiglio Direttivo dell'Associazione Dopolavoro Ferroviario in carica, con la fine dell'anno, conclude il mandato quadriennale che gli era stato attribuito dai soci con le elezioni del 30 Novembre e 1-2 Dicembre 1999. A mio avviso sono stati anni fecondi, accompagnati da una crescita generale, caratterizzati da spinte dinamiche, da novità, cambiamenti e da un bilancio significativo di risultati positivi.

Non c'è dubbio che il merito, almeno in parte, è da ascriversi ad un gruppo dirigente che, salvo eccezioni, ha saputo fare squadra, con unità d'intenti nell'affrontare le problematiche che via via si sono succedute.
Diverso discorso, invece, senza voler assegnare pagelle, è l'impegno profuso dai singoli Consiglieri nei settori di competenza dove, in alcuni casi, si è rilevato troppo episodico; in pratica insufficiente.

In quest'arco di tempo le scelte d'indirizzo programmatico hanno puntato in modo costante e prioritario alla qualificazione delle aree e delle strutture, progetto che non può ancora considerarsi compiuto.

Altro obiettivo perseguito, cui è stato dato particolare impulso, è la comunicazione, perché considerata essenziale per un corretto rapporto con i soci.
L'iniziativa, avviata in tal senso con decisione, ha colmato una precedente vistosa lacuna informativa. I più importanti risultati, a consuntivo, sono stati: la stampa di un notiziario bimestrale, la messa in rete di un sito internet e la pubblicazione di un libro celebrativo del 75° dalla fondazione del DLF Rimini.

Un fatto su tutti, però, mi preme ricordare perché ha rappresentato uno dei momenti critici, anche se fra i più esaltanti, registrati in tutto il periodo in questione, quando l'Amministrazione Comunale designò le aree del DLF Rimini fra quelle localizzate per la realizzazione del nuovo palacongressi. Si temette il peggio, la sopravvivenza stessa dell'Associazione.

Pericolo che fu contrastato con ogni mezzo ed al fine scongiurato, soprattutto perché il Consiglio Direttivo si trovò sorretto, nell'azione dispiegata, dall'appoggio forte ed incondizionato dei soci, confortato in questo dalla solidarietà di tanti cittadini.

Un'opinione che ritengo dover esprimere riguarda le prospettive del DLF Rimini nel prossimo futuro; e non sono certo rosee.

È in corso, da qualche tempo, un processo che, negli ultimi anni, ha subito un'accelerazione, dove i rapporti fra le società del gruppo FS ed i DLF stanno radicalmente modificandosi a sfavore di questi ultimi; con una metamorfosi che li sta trasformando da soggetti in posizione assistita ad un'altra dove, viceversa, sono chiamati a concorrere alla spesa. In merito sembra giunta alla sua fase conclusiva, per tanti versi auspicata, la vertenza relativa al patrimonio immobiliare in uso, che dovrebbe risolversi con la corresponsione, da parte dei DLF, di canoni d'affitto non certo simbolici. Soluzione che, se da un lato darà ai DLF debite garanzie che permetteranno loro di uscire dal limbo della precarietà, dall'altro li sottoporrà a nuovi oneri, che andranno a sommarsi a quelli derivati dall'annullamento delle condizioni di franchigia, sino ad ora goduta, per parte delle utenze.

Altro settore dalla sorte incerta, dove si sono ridotte al lumicino le possibilità di conduzione, è quello delle mense ferroviarie, per i margini di gestione, sempre più risicati; tanto da porre seri dubbi sull'opportunità di continuare a svolgere questa, pur importante, prestazione sociale, qualora il garantirla si dovesse ripercuotere in un decadimento del servizio.

Vi è poi un problema tutto nostro, sul piano locale, che riguarda il cinema Settebello; poiché la sua posizione di élite, fra le sale cinematografiche del riminese, si sta seriamente e rapidamente incrinando per la competizione, sempre più serrata, innescata dall'apertura di nuove multisale che hanno fatto irruzione, o lo faranno, su questo mercato. Con l'aggravio che lo stabile, degli ultimi anni sessanta, avrebbe bisogno di seri interventi di restauro, che vanno ben oltre ad un semplice maquillage. Questione non di poco conto se si considera che il cinema rappresenta, di gran lunga, la maggior fonte di reddito del Sodalizio.

Queste sono solo alcune fra le principali questioni su cui il nuovo Consiglio Direttivo dovrà misurarsi, non di poco conto perché è facile arguire che le risorse disponibili sono destinate a ridursi sensibilmente. In tale contesto è pertanto importante che chi (di norma i sindacati) andrà a predisporre le liste per le prossime elezioni sappia selezionare competenti e motivate leve di candidati; puntando su soggetti che come caratteristica prioritaria abbiano quella di potersi seriamente impegnare nelle cariche che, eventualmente, andranno a ricoprire.

Altro auspicio è che le elezioni non diventino occasione di contrapposizioni o, peggio ancora, terreno di scontro all'interno del gruppo dirigente del DLF, con il rischio di strascichi non sempre, poi, facilmente ricucibili. Aspetto superabile se ci saranno volontà e condizioni per la presentazione di una lista unitaria, che comprenda le tre componenti attualmente presenti nell'organo direttivo.

Giovanni Vannini

 Il DLF Rimini si è dotato di un nuovo campo da calcetto all'aperto con tribune, gestito dal Circolo Tennis "Settebello".